Presso l'Ospedale Sandro Pertini eseguita la prima isterectomia associata a colposospensione con tecnica V-NOTES

Presso l’Ospedale “Sandro Pertini” di Roma, presidio della ASL Roma 2, è stato eseguito con successo il primo intervento di isterectomia associata a colposospensione con tecnica V-NOTES (Vaginal Natural Orifice Transluminal Endoscopic Surgery). L’operazione è stata realizzata dall’équipe dell’Unità Operativa Complessa di Ostetricia e Ginecologia, diretta dal dottor Pier Luigi Palazzetti, e rappresenta un traguardo significativo per la chirurgia ginecologica all’interno del sistema sanitario pubblico romano.

La procedura si distingue per il suo approccio mininvasivo e di altissima precisione, che consente di intervenire per via vaginale sfruttando le più moderne tecnologie endoscopiche. Grazie a questa metodologia è possibile operare senza ricorrere a incisioni addominali, garantendo un risultato “scar-less”, ovvero privo di cicatrici visibili.

L’intervento, eseguito da un’équipe altamente specializzata, ha confermato i numerosi vantaggi di questa tecnica innovativa: riduzione del dolore post-operatorio, recupero più rapido e ritorno precoce alle attività quotidiane per la paziente.

Con questa prima esperienza di chirurgia V-NOTES, l’Ospedale Sandro Pertini si conferma un punto di riferimento per la salute femminile e per la diffusione di pratiche cliniche sempre più sicure, efficaci e rispettose del benessere delle donne.

Modifica temporanea orario PUA di via Forteguerri per la giornata di Domani

Con la presente si informa che, per la sola giornata di domani, 14 ottobre 2025, lo Sportello PUA di via Nicolò Forteguerri, la fascia oraria dalle ore 11,30 alle ore 13,00 non potrà essere garantita.

Rimangono intatti gli altri orari di apertura: infascia antimeridiana dalle ore 9,00 alle ore 11.30 e nella fascia pomeridiana dalle ore 15.00 alle ore 17.00

 

 

È pienamente operativo il nuovo reparto di Medicina dell’Ospedale Sant’Eugenio di Roma

Un grande traguardo per la sanità pubblica del quadrante sud della Capitale

A pochi giorni dall’inaugurazione ufficiale, il nuovo reparto di Medicina dell’Ospedale Sant’Eugenio di Roma è entrato pienamente in funzione, accogliendo i primi pazienti e completando così un percorso di potenziamento dell’offerta sanitaria che rappresenta un traguardo significativo per la ASL Roma 2, diretta dal dott. Francesco Amato.

La nuova struttura è dotata di posti letto per il day hospital e di posti letto per la degenza ordinaria, tra cui quattro dedicati alle attività di sub intensiva, destinati a pazienti che necessitano di un livello di monitoraggio e assistenza superiore a quello dei reparti tradizionali. L’organizzazione degli spazi e delle funzioni è stata progettata per garantire il massimo comfort, sicurezza e qualità delle cure, con particolare attenzione ai bisogni di continuità assistenziale e umanizzazione del percorso clinico.

Il nuovo reparto di Medicina si inserisce nel più ampio piano di rinnovamento strutturale e tecnologico dell’Ospedale Sant’Eugenio, uno dei principali presidi sanitari del quadrante sud della Capitale. L’obiettivo è quello di rispondere in modo sempre più efficace alla domanda di salute di un bacino d’utenza in costante crescita, che supera ormai i confini del Comune di Roma, accogliendo cittadini anche dai territori limitrofi.

"Con l’entrata in funzione di questo reparto – ha dichiarato il direttore generale della ASL Roma 2, dott. Francesco Amato – compiamo un passo importante verso una sanità più moderna, vicina ai cittadini e capace di offrire risposte adeguate ai bisogni di salute della popolazione. Il Sant’Eugenio continua a rappresentare un punto di riferimento per la medicina interna e per la rete assistenziale dell’intera area metropolitana".

L’attivazione del nuovo reparto non è solo un investimento infrastrutturale, comedivulgato il giorno dell'inaugurazione, ma anche è un segnale concreto di fiducia nel futuro della sanità pubblica, grazie all’impegno costante di medici, infermieri e operatori che, con competenza e dedizione, garantiscono quotidianamente la qualità dell’assistenza.

Con questa apertura, l’Ospedale Sant’Eugenio conferma la propria centralità nella rete ospedaliera della ASL Roma 2, consolidando un modello di cura fondato su innovazione, prossimità e attenzione alla persona.

Interruzione collegamenti informatici il 10 ottobre 2025

Si rende noto che il giorno 10 ottobre 2025, a causa di aggiornamenti informatici, dalle ore 10, presumibilmente fino alle ore 18, si verificheranno disservizi per gli applicativi di:

Invalidi civili, assistenza protesica, intramoenia, Medicina di Base, scelta e revoca del medico, patenti speciali, visite dimiciliari, richiesta e rilascio di piani terapeutici diabetologici, istante di accesso, cartelle cliniche, protocollo.

Tali disservizi riguarderanno sia i portali nei servizi on line, che le procedure interne di lavorazione ad uso degli operatori.

Ci scusiamo per il disagio

Inaugurazione Casa della Comunità via San Nemesio

Proseguono le aperture delle Case della Comunità nella ASL Roma 2. Questa mattina, all’interno del presidio Ospedaliero del Centro Traumatologico Ortopedico – Andrea Alesini - della ASL Roma 2 è stata inaugurata quella HUB di San Nemesio, una struttura di 1.300 metri quadrati che integra l’assistenza Sanitaria con quella Sociale. Un investimento di 2.039.625,00 € pianificati dalla Regione Lazio rientranti nel programma di investimenti del PNRR, Missione 6 Componente 1, "Rafforzamento dell'assistenza sanitaria intermedia e delle sue strutture (Case di Comunità)” con i quali sono stati ammodernati totalmente i locali e fornite nuove apparecchiature medicali ed arredi.

Il Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, assieme al Direttore della Direzione Salute, Andrea Urbani sono stati accolti questa mattina dal Direttore Generale della ASL Roma 2, Francesco Amato, dal Direttore Sanitario Maria Cedrola, dal Direttore Amministrativo, Mirella Peracchi per il taglio ufficiale del nastro e la visita alla Struttura che ha dimostrato l’integrazione della per la presa in carico delle cronicità anche all’interno di un ospedale in cui sono trattate in elezione ed in urgenza le acuzie grazie alla presenza del Punto Unico di Accesso, una zona prevista per la continuità assistenziale notturna, prefestiva e festiva, poliambulatori specialistici e multidisciplinari anche per la presa in carico delle cronicità ed i servizi che sono indispensabili sul territorio, dagli sportelli CUP polifunzionali al centro prelievi per le analisi del sangue.
I lavori sono durati 11 mesi ed hanno riguardato un adeguamento completo degli impianti: elettrico e dati (con predisposizioni per elettromedicali), idro-termo-sanitario (con specifici allacci per i riuniti odontoiatrici), climatizzazione e ventilazione controllata ed adeguamento antincendio, in conformità con le normative vigenti per le strutture sanitarie per offrire una sicurezza ottimale a pazienti ed operatori sanitari.

Il Direttore Francesco Amato, nel suo intervento introduttivo, ha affermato “La cronicità è una condizione di malattia che non tende a guarigione e deve essere curata per percorso. Questo è il luogo che interpreta questa esigenza perché prende in carico il paziente, ne evita che inutilmente ritorni in ospedale. Questo è un luogo dove si prende in carico anche il cittadino sano e lo si protegge e si fa una prevenzione da quelle che sono le condizioni di malattia. E quindi oggi qui non stiamo solo ad inaugurare un luogo, cambiamo i paradigmi all'interno dei quali si attua quindi la logica della presa in carico, la logica di accompagnare il paziente con un team multidisciplinare”.

Anche il direttore Andrea Urbani ha portato il suo contributo: “Quando andammo ad analizzare i dati epidemiologici ci rendemmo perfettamente conto che quello che mancava era una struttura riconoscibile e visibile. La Casa della Comunità è un luogo di risposta ai bisogni, non in emergenza. Non dimentichiamo che l'ospedale è il luogo della risposta a patologie altamente complesse, emergenti, mentre invece i servizi territoriali sono quelli che ci accompagnano nel nostro percorso di cura e sono quelli che comunque conosceremo nel corso della nostra vita. La scommessa di questo paese, di questa amministrazione, è lavorare su modelli di prevenzione primaria, cioè lavorare sulla presa in carico del paziente sano, accompagnarlo in un percorso di salute per evitare che evolva in Stati patologici.

Il Presidente dell’VIII Municipio, Amedeo Chiaccheri, afferma l’importanza di questa struttura sul territorio: “Ringrazio il presidente Rocca per il lavoro svolto perché i cittadini hanno bisogno di punti di riferimento ed il CTO è già un luogo riconosciuto dal territorio, che meritava attenzione e meritava ristrutturazione.
I luoghi li animano le professionalità ed abbiamo un grande programma anche su questo territorio. Sentiamo forte la necessità di dare il massimo di supporto alla Regione. Oggi si inaugura uno spazio importante che coltiverà ancora più aspettative sul rilancio complessivo di questa struttura ospedaliera che è stata negli anni difesa, tutelata, sostenuta da parte di questa comunità territoriale, consapevole che questo non era un ospedale per il quartiere, un ospedale per la città, per la regione, per l'Italia, ma un luogo di cui poi dovevamo prenderci cura”.

Infine il Presidente Francesco Rocca conclude l’inaugurazione rimarcando l’importanza dell’integrazione sociosanitaria: “Ringrazio il direttore generale dott. Francesco Amato e lo prego proprio di portare il mio ringraziamento a tutto il personale che si è che si è impegnato anche per questa nuova struttura. Sono passi in avanti verso l’integrazione socio-sanitaria quella che noi vogliamo questa regione, un continuo dialogo tra il servizio sociale e il servizio sanitario. Noi abbiamo necessità di lavorare sulla fragilità e vedere dove c'è la fragilità sociale ce lo dicono i numeri, ce lo dice la storia, ce lo dice qualsiasi capacità minima di saper intercettare le dinamiche sociali, la fragilità sociale si trasforma in fragilità sanitaria attraverso una visione unica. Attraverso le case della Comunità attiviamo non solo servizi ma anche un dialogo nuovo con i territori e con i sindaci. Sono determinato a chiudere l'accordo regionale con i medici di medicina generale, per completare l’interazione sanitaria ed il rafforzamento del personale sanitario. Pilastri sui quale costruire l’assistenza attraverso questo nuovo modello di presa in carico del paziente”.

Le linee guida del DM 77/2022 trova nella Casa della Comunità San Nemesio la connotazione ottimale nel processo di assistenza sociosanitaria nella zona della Garbatella di Roma (seppur rientrante nel quartiere San Paolo) che presenta una densità di popolazione maggiore rispetto a tutto l’VIII Municipio, con un indice di vecchiaia, nell’intero municipio, superiore alla media della città di Roma.
L’assistenza territoriale, con l’apertura della Casa della Comunità San Nemesio, assume sempre più concretezza nel processo di trasformazione sanitaria che porta sul territorio prevenzione, cura e riabilitazione specifica nel pieno concetto della presa in carico del paziente da parte del Servizio Sanitario Regionale.

Un sincero ringraziamento ai Comandanti e alle Forze dell’Ordine intervenute, non solo per la presenza all’inaugurazione e per l’impegno costante nell’attività di ordine pubblico sul nostro territorio, ma per l’opera quotidiana che, insieme al servizio sanitario, incarna e tutela a pieno titolo il più alto concetto di civiltà.