Conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina – La ASL Roma 2 attiva per garantire l’assistenza sanitaria durante l’evento internazionale

In occasione della Conferenza internazionale sulla ricostruzione dell’Ucraina, in programma presso il Centro Congressi “La Nuvola” dell’EUR, la ASL Roma 2 – territorialmente competente – è stata coinvolta attivamente nell’organizzazione e nella gestione dell’assistenza sanitaria prevista per l’evento.

La conferenza, che vedrà la partecipazione di quindici capi di Stato e di governo, ventuno tra ministri e vice ministri, oltre a duemila aziende registrate tra italiane, ucraine e internazionali, si prevede accoglierà circa quattromila partecipanti. È inoltre programmata, nell’ambito dell’iniziativa, una riunione del G7 plus Energia.

In considerazione dell’alto profilo istituzionale e diplomatico dell’incontro e del notevole afflusso di delegazioni e pubblico, le autorità preposte alla sicurezza hanno predisposto un piano operativo straordinario che include la chiusura temporanea di alcune strade limitrofe all’area del Centro Congressi, per garantire lo svolgimento dell’evento in piena sicurezza.

La ASL Roma 2, in raccordo con il Sistema di Protezione Civile, le Forze dell’Ordine e le autorità sanitarie regionali e nazionali, ha predisposto un piano sanitario dedicato per assicurare la copertura assistenziale durante tutta la durata della manifestazione. Saranno presenti presidi medici, mezzi di soccorso avanzato e personale sanitario altamente qualificato, in grado di intervenire tempestivamente in caso di necessità.

L’Azienda ribadisce il proprio impegno a tutela della salute pubblica, mettendo a disposizione competenze, risorse e professionalità per contribuire al buon esito di un appuntamento di rilievo internazionale per la diplomazia, la cooperazione e la pace.

Casa di Comunità di Torre Maura – Operativa da oggi la Centrale Operativa Territoriale (COT)

A seguito della cerimonia ufficiale di inaugurazione della Casa di Comunità di via delle Averle, tenutasi l’8 luglio alla presenza delle massime autorità istituzionali, si è insediata oggi presso la struttura la Centrale Operativa Territoriale (COT), nodo strategico per il coordinamento dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria sul territorio.

La COT entra da oggi pienamente in funzione con il compito di garantire la presa in carico dei pazienti, in particolare delle persone fragili, favorendo il raccordo operativo tra ospedale e territorio, tra professionisti e servizi. Si tratta di un’articolazione essenziale del nuovo modello di sanità di prossimità, previsto dal DM 77/2022, orientato alla continuità, all’accessibilità e all’integrazione delle cure.

Attraverso la Centrale Operativa Territoriale, la ASL Roma 2 potrà assicurare una gestione più efficace dei percorsi assistenziali: dal monitoraggio dei pazienti in condizioni complesse, alla facilitazione dell’accesso ai servizi territoriali, fino alla riduzione dei ricoveri impropri e al miglioramento della qualità delle cure.

La COT svolgerà un ruolo fondamentale anche nel supporto agli operatori sanitari e sociali, offrendo un punto di riferimento unico per l’attivazione, il monitoraggio e il coordinamento degli interventi multidisciplinari e interprofessionali.

L’attivazione della Centrale Operativa Territoriale nella nuova Casa di Comunità di Torre Maura rappresenta un ulteriore passo avanti verso un sistema sanitario pubblico più vicino, integrato e orientato alla persona, in grado di intercettare i bisogni della popolazione in modo tempestivo e appropriato.

Domani l’inaugurazione della prima Casa di Comunità del Lazio nel VI Municipio

Un nuovo presidio di sanità territoriale, vicina alle persone

Martedì 8 luglio 2025, in via delle Averle 6, si terrà l’inaugurazione della prima Casa di Comunità operativa della Regione Lazio, nel territorio del Municipio VI – Roma delle Torri. Sarà un evento di grande rilevanza per la sanità pubblica e per la cittadinanza, che segnerà l’inizio di una nuova stagione per l’assistenza territoriale.

La struttura, assegnata alla ASL Roma 2, nascerà per garantire servizi sanitari e socioassistenziali integrati, accessibili e di prossimità, con un’attenzione particolare alle fasce più fragili della popolazione. La Casa di Comunità “Spoke” offrirà medicina generale, infermieristica di comunità, consultori, Punto Unico di Accoglienza, sportelli CUP e percorsi assistenziali per pazienti cronici, disabili, anziani, donne vittime di violenza, famiglie e giovani.

Alla cerimonia di inaugurazione parteciperanno le massime autorità istituzionali, tra cui il Ministro della Salute, il Presidente della Regione Lazio, il Prefetto e il Questore di Roma, il Presidente del Municipio VI, insieme alla Direzione Aziendale della ASL Roma 2.

L’inaugurazione della Casa di Comunità di Torre Maura rappresenterà il primo tassello di una rete in espansione, con l’obiettivo di costruire una sanità pubblica più equa, partecipata e radicata nel territorio.

Perché non c'è un caso "Pertini"

SI riporta integralmente il testo di un articolo giornalistico pubblicato a mezzo stampa siglato gio.tag. sul Nuovo Corriere edizione del 5 luglio 2025.

Operazioni saltate, pazienti in lista d’attesa per una operazione, casi di “inappropriatezza di ricovero”, la denuncia sui giornali, l’attacco “politico” indiretto a Rocca, la direzione costretta a difendersi da notizie infondate, da ricostruzioni imprecise. La realtà sembra essere un’altra, del tutto diversa: ci sono i registri delle sale operatorie oltre i dati, verificati, che derivano dal sistema informativo ospedaliero, ma nessuno ha chiesto

 

Il sistema sanitario regionale è macchina complessa e difficile da gestire. Non funziona come un orologio svizzero, le cose talvolta non vanno come dovrebbero andare. Il problema è che in mezzo ci sono i malati, le loro famiglie, che vanno comunque tutelati. La ma sanità è anche una questione politica, Denunciare uno scandalo, sparare dei dati, puntare il dito colpisce chi governa costringendolo a replicare, a difendersi. Spesso le notizie sparate dai media, amplificate dai social, arrivano e colpiscono senza che sia possibile difendersi, chiarire, quello che rimane di questi attacchi è un titolo a caratteri cubitali, difficilmente si ricorderanno nel breve, medio e lungo termine le spiegazioni che ne susseguono. In questo momento è sotto attacco l’ospedale Sandro Pertini, e indirettamente la Asl Roma 2, a cui il nosocomio fa riferimento. Un paio di giornali hanno sparato a tutta pagina le notizie di operazioni saltate, di centinaia di pazienti in attesa di ricovero per una gestione scorretta dei posti letto, hanno ventilato casi di “inappropriatezza di ricovero”. Ma non hanno chiesto conto ì direttamente alla Direzione Generale della Asl costringendo quest’ultima a difendersi, posizione scomodissima. La realtà sembra essere un’altra, del tutto diversa. Le fonti sono interne, esterne, frutti di azioni politiche, o azioni interne di contrasto ma i dati vanno verificati, sempre e comunque anche chiedendo spiegazioni alla fonte. In sostanza, si tratta di cattiva informazione.
Pubblichiamo integralmente un documento della Asl Roma 2 che chiarisce la situazione e presenta in ogni caso una visione opposta della realtà rappresentata dai giornali:

La dichiarazione ufficiale della ASL Roma 2
In merito agli articoli apparsi sulla stampa riguardanti l’attività chirurgica presso l’Ospedale Sandro Pertini, la ASL Roma 2 intende fornire alcuni chiarimenti fondamentali basati su dati ufficiali e tracciabili, al fine di restituire al pubblico un’informazione corretta, fondata su evidenze oggettive e verificabili.
Relativamente alla presunta cancellazione di intere branche chirurgiche, si precisa che i registri ufficiali di sala operatoria – consultabili e verificabili attraverso il Sistema Informativo Ospedaliero (SIO) – non segnalano in alcun modo la sospensione totale di alcuna branca specialistica. Tutte le discipline chirurgiche previste presso l’Ospedale Pertini sono rimaste operative e attive. L’attività è stata rimodulata secondo criteri di efficienza e accessibilità, ma nessuna branca è stata interrotta o esclusa dal programma operatorio.
Quando un paziente ha terminato il proprio percorso in Pronto Soccorso, è importante trovargli subito un posto letto libero per evitare che resti su una barella in attesa. Per questo motivo, i posti letto liberi vengono subito assegnati, anche se non sono nello stesso reparto di destinazione.
Tutti gli infermieri, indipendentemente dal reparto, possono prendersi cura dei pazienti ricoverati. Le cure infermieristiche non dipendono da una singola specializzazione. Gli infermieri possono accedere alle cartelle cliniche dei pazienti e avvisare i medici competenti nella branca specialistica richiesta, anche se non lavorano nello stesso reparto dove si trova fisicamente il paziente.
Anche i medici possono registrare e seguire le proprie prestazioni sui pazienti ovunque si trovino, mantenendo sempre una visione completa del loro stato clinico.
In questo modo, ogni paziente riceve le cure necessarie da parte degli specialisti di competenza, ovunque sia collocato. Il medico si sposta direttamente dal paziente per garantire un’assistenza adeguata e tempestiva.
Questo approccio non si basa sulla divisione tra reparti, ma mette al centro il paziente, come già avviene nel reparto solventi.
Il modello dell’ospedale Pertini prevede infatti una gestione fluida dei posti letto in base esclusivamente alle esigenze dei pazienti, soprattutto se provenienti dalla rete di emergenza urgenza vistane la indifferibilità delle cure alfine di assicurarne nel più breve tempo possibile l’accesso al ricovero, nel rispetto comunque del tasso di occupazione media dei posti letto per disciplina e con un appropriato indice di rotazione degli stessi.
La ASL conferma che nel periodo 1° gennaio – 31 maggio 2025 sono stati effettuati 2.222 interventi chirurgici – in aumento rispetto ai 2.007 dello stesso periodo del 2024, con un incremento, a ben vedere dell’11% in istituzionale e una riduzione di circa il 70% della sola attività Libero Professionale Intramuraria (ALPI).
Per quanto concerne le liste di attesa, la ASL deve puntualizzare che alla data del primo gennaio 2025 risultavano in lista di attesa per procedure operative 2029 persone e che al primo luglio 2025 risultano ancora 809 persone in attesa di un intervento chirurgico nelle discipline con degenza ordinaria ovvero di chirurgia generale (ivi compresa la senologia), otorinolaringoiatria, urologia, chirurgia vascolare, compresivi degli inserimenti nei primi 6 mesi dei nuovi pazienti provenienti dai programmi di screening e della attività ambulatoriale dei professionisti dell’azienda. E’ in corso la riorganizzazione della gestione della sale operatorie e del gruppo di coordinamento del blocco operatorio anche alla luce del nuovo atto di riorganizzazione aziendale in corso di implementazione e un progetto di produttività aggiuntiva alfine di ridurre le liste di attesa al 1 gennaio 2026.
La ASL Roma 2 ribadisce infatti il proprio impegno nel garantire un sistema sanitario equo, trasparente ed efficiente, costruito sul rispetto e sulla centralità dei bisogni delle persone assistite e sul lavoro quotidiano di centinaia di professionisti che operano con responsabilità e dedizione.
In base a quanto sopra la ASL Roma 2 chiede di riservare uno spazio mediatico sulle pagine del quotidiano, di stessa rilevanza, per poter dare ai cittadini la corretta informazione.

Centro vaccinale via Cartagine

“Per guasti tecnici al momento sono sospese le attività presso il Centro Vaccinale di Via Cartagine, 85. 

Ci si può recare presso i presidi di prossimità per informazioni o prenotazioni. Gli utenti prenotati verranno contatti per la riprogrammazione delle attività.”