Inaugurato il progetto Liberi@mo la salute

DSC 9771Presentato questa mattina, nel Teatro del Polo Penitenziario di Rebibbia, il progetto “Liberi@mo la salute: Telemedicina negli Istituti Penitenziari”. Alla presenza del Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, l'evento si è svolto alla presenza della Ministra alla Giustizia, Marta Cartabia con la partecipazione di Rosella Santoro, Direttore della Casa Circondariale Rebibbia N.C. "Raffaele Cinotti", Giorgio Casati, Direttore Generale ASL Roma 2, Roberto Tartaglia Vice Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Francesco Gabbrielli Direttore del centro nazionale per la telemedicina dell’Iss, Carmelo Cantone, Provveditore Amministrazione Penitenziaria, Francesco Rocco Pugliese, Direttore Sanitario ASL Roma 2, Stefano Anastasìa Garante dei diritti dei detenuti Regione Lazio e Maria Antonia Vertaldi, Presidente del tribunale di Sorveglianza di Roma.

Il progetto “Liberi@mo la salute: Telemedicina negli Istituti Penitenziari” ha l’obiettivo di migliorare l’assistenza dei pazienti negli Istituti Penitenziari. Consente di assicurare televisite, teleconsulti, telerefertazione e telemonitoraggio: il medico all’interno del penitenziario acquisisce ed esamina gli esami diagnostici effettuati nel carcere, per condividerli con un reparto ospedaliero specialistico attraverso l'utilizzo di un apparato di videoconferenza, dove lo specialista supporta il collega da remoto nell'eventuale formulazione della diagnosi e per la definizione della necessaria strategia terapeutica.

“Abbiamo bisogno più che mai di interventi concreti, che affrontino gli sterminati bisogni della vita quotidiana in carcere, a cominciare da quello della salute, il più impellente in questo tempo di pandemia” – ha detto la Ministra della Giustizia, Marta Cartabia. “Concretezza e valori costituzionali: questa è la cifra del progetto di telemedicina, che da questo punto di vista anticipa lo stile del lavoro svolto dalla Commissione ministeriale per l’innovazione del sistema penitenziario, che sta terminando i suoi lavori. La condizione di detenzione rende, di fatto, la tutela della salute assai difficoltosa. La telemedicina – aggiunge la Guardasigilli - diventa così preziosa, nel realizzare i dettami dell’art. 3 della Costituzione che prevede come compito della Repubblica di «rimuovere gli ostacoli» che di fatto impediscono la piena realizzazione dei valori costituzionali. Curare il corpo e la mente di chi vive in carcere è la condizione, perché la detenzione assolva alla sua funzione di rieducazione".

“Oggi diamo l’avvio a un modello nuovo di sanità – ha dichiarato il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti -. Dal Polo penitenziario di Rebibbia, il più grande d’Italia e uno dei più grandi d’Europa, parte un progetto innovativo che avrà impatti positivi da subito nella gestione dei problemi di salute dei pazienti detenuti e che sarà possibile replicare nelle altre strutture detentive del Lazio. Con la Asl Roma 2 – prosegue Zingaretti - facciamo partire percorsi di cura individuali per i pazienti detenuti, attraverso televisite, teleconsulti, telerefertazioni e telemonitoraggio superando le criticità logistico-organizzative che caratterizzano da sempre l’assistenza sanitaria in questi luoghi. È bello e importante che proprio qui a Rebibbia nasca un pezzo della sanità del futuro e un nuovo modello di garanzia del diritto alla salute delle persone. Ringrazio molto – conclude il Presidente Zingaretti - l’Asl Roma 2, l’istituto penitenziario di Rebibbia e il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria per questo nuovo passo in avanti nel rispetto dei diritti civili e del diritto alla salute di chi è privato della libertà personale”.

Il direttore generale della ASL Roma 2, Giorgio Casati, sottolinea che l'intento del progetto è quello di giungere alla progressiva predisposizione di percorsi individuali, costruiti in ottica multidisciplinare e interprofessionale, che siano la sintesi del quadro patologico o pluripatologico del paziente e siano personalizzati anche alla luce dei bisogni assistenziali dello stesso.
L’obiettivo fondamentale, quindi, consiste nel superare il modello di sanità che risponde “quando si sta male” per fornire un servizio capace di intervenire precocemente, caratterizzato da interventi di prevenzione ed educazione sanitaria. In questo programma, la telemedicina rappresenta la condizione abilitante per consentire al SSR di prendersi cura delle persone e, al tempo stesso, per far sì che le persone possano prendersi cura del proprio stato di salute.

La ASL Roma 2 a Trigoria vaccina i giocatori della AS Roma

20211203 asroma 02Nella giornata odierna una equipe medica della ASL Roma 2 ha varcato i cancell20211203 asroma 01i di Piazzale Dino Viola, sede della squadra AS ROMA e centro di preparazione atletica, per somministrare i vaccini ai giocatori della prima squadra.


È stata proprio la AS Roma tra le prime squadre sportive italiane a promuovere la campagna vaccinale Anti covid tra i propri tifosi ed alla protezione ed oggi l’esempio lo hanno dato proprio i giocatori completando il ciclo vaccinale con la 3^ dose booster.


La somministrazione della 3^ dose ai giocatori della AS Roma consentirà alla squadra di attenuare la probabilità di contagio nel caso in cui dovesse verificarsi un contatto di caso sia per la squadra stessa, che nei confronti delle altre squadre incontrate nelle competizioni sportive.


La ASL Roma 2 ha già aderito in passato ad iniziative della Roma Cares, l’associazione che persegue finalità di solidarietà, nel settore dello sport, della beneficenza e dell’assistenza sociale, e la Roma Cares ha visitato spesso i presidi pediatri degli ospedali della ASL Roma 2, realizzando campagne rivolte al sostegno e alla crescita dei bambini riconoscendo nello sport una primaria e insostituibile funzione sociale.

Open day Donne in gravidanza ed in allattamento

03“Il Direttore Generale della ASL Roma 2, Giorgio Casati, assieme al Generale di Corpo d’Armata Francesco Paolo Figliuolo hanno introdotto oggi la giornata, organizzata dal Direttore della UOC Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Sant’Eugenio, Dott. Fabrizio Signore, a favore delle numerose donne in gravidanza ed in allattamento intervenute all’incontro per fornire una corretta informazione, base per la scelta consapevole alla vaccinazione Covid 19.


Il saluto portato nell’evento è stato un messaggio di impegno e di speranza nella lotta al virus SARS-Cov-2, impegno condiviso da ginecologi, neonatologi, pediatri, anestesisti, ostetriche ed infermieri presenti all’incontro con le donne.


E’ proprio loro il compito di rispondere alle domande delle donne, in base alla propria figura professionale, sull’importanza della vaccinazione e della protezione dal Covid-19.


L’open day di oggi è la seconda giornata dedicata dalla ASL Roma 2 alle donne in gravidanza a partire dal 2° Trimestre ed in allattamento”

 

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Gli ospedali della ASL Roma 2 si tingono di viola per la giornata mondiale dei nati prematuri

Mercoledì 17 novembre ricorre la giornata mondiale della prematurità. La ASL Roma 2 aderisce colorando di viola i propri ospedali, l’Ospedale Sandro Pertini, L’ospedale Sant’Eugenio ed il CTO Andrea Alesini.

 

Ospedale Sant'Eugenio
 
CTO Andrea Alesini
Santeugenio01   cto01
Ospedale Sandro Pertini
   
pertini02   La parola d’ordine per il 2021 della giornata è: “Zero Separation. Agiamo adesso. Non separare i neonati prematuri dai loro genitori” e la ASL Roma 2 mette in campo le sue strutture per rispondere, attraverso l’Assistenza al neonato fisiologico, l’assistenza di 2° livello per neonati ricoverati in Patologia Neonatale, la Terapia Intensiva e Sub Intensiva Neonatale alle esigenze dei piccoli pazienti nati prima della 37° settimana di gestazione.

 

In Italia nascono ogni anno oltre 30.000 prematuri. Il dato ha subito una modifica per quelle donne in gravidanza che hanno contratto il Sars-Cov-2, in cui la prematurità ha avuto un’impennata, con il 19.7% di nascite pretermine. 

 

Riconoscimento del ruolo del caregiver familiare

 SI COMUNICA che con Deliberazione n. 341 del 08.06.2021, la Giunta regionale del Lazio ha approvato le Linee guida per il riconoscimento della figura del caregiver familiare, la valorizzazione sociale del suo ruolo e la promozione di interventi di sostegno.

Come indicato nella legge regionale 10 agosto 2016, n. 11 "Sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali della Regione Lazio", all’art. 26, comma 8:

"Il caregiver familiare è la persona che volontariamente, in modo gratuito e responsabile, si prende cura di una persona non autosufficiente o comunque in condizioni di necessario ausilio di lunga durata, non in grado di prendersi cura di sé".

Riconoscendo e supportando la figura del caregiver familiare, quale componente della rete di assistenza alla persona e risorsa del sistema integrato, la Regione intende riconoscerne e valorizzarne il ruolo, tutelandone i bisogni attraverso la programmazione e la realizzazione di specifici interventi e azioni di supporto, in sintonia con le esigenze della persona assistita.

Obiettivo delle Linee guida è quello di formalizzare il ruolo e l’impegno di cura del caregiver familiare come componente informale ed essenziale del sistema dei servizi sociali, sociosanitari e sanitari e promuovere azioni trasversali, integrate ed omogenee a livello territoriale, da parte dei diversi attori istituzionali, a sostegno di questa figura come beneficiario diretto.

 

Tale processo richiede, innanzitutto, il riconoscimento formale del ruolo e della funzione di cura del caregiver familiare, da parte dei servizi territoriali. Al riguardo, la figura del caregiver sarà riconosciuta fin dalla definizione del Piano Assistenziale Integrato (PAI), che verrà condiviso, nei contenuti e nelle finalità, dai principali interlocutori: servizi-utente-caregiver familiare.

Il presente avviso mira, quindi, a istituire un elenco formale dei caregiver familiari, attraverso la "Scheda caregiver familiare" che, debitamente compilata da ciascun caregiver interessato, dovrà essere firmata congiuntamente sia dall’assistito, come espressione della sua autodeterminazione nella scelta della persona, sia dal caregiver, a conferma del suo reale impegno di cura.

Il riconoscimento istituzionale del ruolo del caregiver familiare e della funzione di cura prestata, diventeranno componente obbligatoria del PAI, nel caso il PAI riguardi una persona assistita da un caregiver familiare.

Sul sito della Regione Lazio (ambito di intervento "politiche sociali") sarà creata un’apposita sezione/pagina dedicata alla figura del caregiver familiare, in cui saranno riportate le principali informazioni in merito alle misure, alle iniziative e agli interventi di sostegno al caregiver, oggetto della programmazione regionale e territoriale e alle modalità operative per la loro attivazione.

I servizi e gli interventi previsti per il sostegno al caregiver familiare (che saranno oggetto di specifici accordi con le ASL per quanto concerne i servizi sociosanitari integrati), sono elencati e consultabili ai punti 8.e e 12 della Deliberazione n. 341/2021.

Per informazioni è possibile rivolgersi al Segretariato Sociale, al Punto Unico di Accesso o alla Casa della Salute del proprio Municipio/Distretto sanitario di riferimento, secondo le modalità e gli orari riportati sui rispettivi siti municipali/aziendali.

La"Scheda caregiver familiare", debitamente compilata insieme al consenso all’utilizzo e al trattamento dei propri dati personali, dovrà pervenire personalmente o a mezzo PEC all’Ufficio Protocollo del proprio Municipio di riferimento. Al riguardo, si invitano gli interessati a consultare la pagina web del proprio Municipio. Non saranno ammesse le schede/ richieste di formalizzazione inoltrate via e-mail.

Per ulteriori informazioni, si rimanda alla consultazione della Deliberazione di cui trattasi.

- DGR Lazio n. 341 del 08.06.2021 pubblicata sul BUR Lazio n. 59 del 15.06.2021 recante "Approvvazione delle linee guida regionali per il riconoscimento del "caregiver familiare", la valorizzzazione sociale del ruolo e la promozione di interventi di sostegno";

 

- Sub allegato A1 "Scheda caregiver familiare";

- Modulo privacy.