Attivazione ambulatorio gestanti Covid positive

La ASL Roma 2 ha attivato un percorso dedicato alle donne gestanti positive al Covid-19 simtomatiche o asintomatiche.


Per poter accedere all’ambulatorio dedicato, è necessario contattare il numero SOS Mamma 331 6694 889 o inviare una e-mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. fornendo i dati relativi alla data di rilevazione della positività al tampone o del contatto stretto con positivo, eventuali sintomi, data di ultima mestruazione e decorso della gravidanza (fisiologica o a rischio).

Tumore alla prostata: Fondazione Onda premia i centri multidisciplinari con il bollino azzurro

Assegnato all’Ospedale Sant’Eugenio il bollino azzurro dalla Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, in quanto la UOC bollino bluUrologia assicura un approccio professionale e interdisciplinare nei percorsi diagnostici e terapeutici dedicati alle persone con tumore alla prostata, attraverso trattamenti personalizzati e innovativi e tramite la collaborazione tra diversi specialisti, quali urologo, radioterapista, oncologo medico, patologo, radiologo, medico nucleare, psicologo.


Il tumore alla prostata è, infatti, una tra le malattie più diffuse negli uomini: in Italia sono circa 564.000 le persone con una pregressa diagnosi di tumore della prostata, pari al 19 % dei casi di tumore nei maschi e ogni anno si contano circa 36.000 nuove diagnosi.


Gli ospedali che hanno aderito all’iniziativa sono stati valutati da una commissione multidisciplinare di esperti istituita da Fondazione Onda, tramite la compilazione di un questionario di mappatura articolato su 10 domande, volte a misurare la qualità e la multidisciplinarità dei servizi.

La AS Roma dona all'Ospedale Sandro Pertini lettini ginecologici e divisori medicali

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La campagna di sensibilizzazione e contrasto alla violenza sulle donne “Amami e Basta” lanciata dalla AS Roma coinvolge la ASL Roma 2.
L’ape giallorossa della Roma Cares, L’associazione legata al contesto di reponsabilità e sostenibilità sociale della AS Roma ha infatti ancora una volta attraversato i viali dell’ospedale Sandro Pertini accompagnata da Romolo, mascotte della squadra, per consegnare due lettini ginecologici e due divisori medicali alla direzione sanitaria del nosocomio.

 

Presenti all’evento il dott. Giuseppe Gambale, direttore sanitario della ASL Roma 2, il dott.20220214 RomaCares Pertini 000176 Roberto Tavani, delegato allo sport del presidente della Regione Lazio, il dottor Francesco Pastorella, direttore del Roma Department, il dott. Rocco Rago, direttore del Dipartimento delle Malattie di Genere, della Genitorialità, del bambino dell’adolescente della ASL Roma 2 e Valeria Pirone, calciatrice di serie A della squadra.

 

 

20220214 RomaCares Pertini 000242Un evento importante, tra i tanti promossi dalla Roma Cares presso la ASL Roma 2, che assume un significato particolare, per il tema della campagna ed in particolare nella giornata della festa degli innamorati, presso questa ASL, come ribadito dal direttore sanitario, che da sempre è al fianco delle donne avendo delle vere e proprie eccellenze nei reparti di prevenzione e cura, sia ospedalieri che sul territorio.

 

 

Una sinergia ribadita anche dalla società sportiva capitolina “che ha dimostrato di essere sempre20220214 RomaCares Pertini 000252 pronta a rispondere con queste iniziative che non solo vanno verso un interesse generale ma anche verso una tutela ed al sostegno del bene comune” aggiunge Tavani.

Questa donazione nasce da una esigenza che ci è stata segnalata da chi assiste quotidianamente le donne che cercano aiuto presso le strutture della nostra città, le parole di Pastorella.

 

 

20220214 RomaCares Pertini 000289Una bellissima iniziativa rivolta alle donne, in una giornata davvero speciale. L’obiettivo è quello di lavorare insieme concretamente per mettere in campo strategie per la promozione di politiche per la prevenzione grazie ad una rete di accoglienza ed ascolto. Questo il messaggio inviato da Alessio D’Amato, Assessore alla Sanità della Regione Lazio.

 

Sono orgogliosa di aver partecipato all’ennesima attività della Roma di sostegno alle donne che hanno subìto abusi. Queste le parole di Valeria Pirone che conclude l’evento di donazione.

 

 

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AL Centro Traumatologico Ortopedico avviato l'iter per il riconoscimento come IRCCS Ortopedico-Traumatologico

"Valutando le migliori pratiche nazionali nel campo dell’ortopedia abbiamo deciso di avviare il percorso per il riconoscimento del CTO come IRCCS (Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico) Ortopedico-traumatologico”.

 

Lo annuncia in una nota la Direzione della Asl Roma 2 in merito al Presidio Ospedaliero Centro Traumatologico Ortopedico (CTO) Andrea Alesini, una struttura sanitaria deputata alle attività ortopediche-traumatologiche, inserita nella rete dell’emergenza-urgenza per la chirurgia della mano.

 

“Il CTO ha sviluppato nel tempo competenze specialistiche che permettono l’erogazione di prestazioni con carattere di eccellenza, di qualità tecnica e sicurezza delle cure. Il presidio, infatti, accoglie al suo interno un dipartimento ultra - specialistico in campo della chirurgia ortopedica, sia a livello della colonna ma soprattutto a livello degli arti, in particolare chirurgia dell’anca, del gomito, della mano e del piede, con tecniche mininvasive e di trapianto di tessuti biologici al fine di assicurare cure anche in pazienti con grave compromissione degli arti. Nello specifico è presente un Pronto Soccorso mono-specialistico ortopedico e dai volumi di attività si evince che la prevalenza degli accessi complessivi avviene nelle ore diurne (8/20).

 

Dai dati relativi all’anno 2021 si rileva inoltre come l’80% degli accessi avviene in orario diurno, mentre in orario notturno (20/08) si registra una media di 10/12 accessi di pazienti con codici non di urgenza. In considerazione di tale evidenza, in analogia con l’istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna, si propone il funzionamento del PS Ortopedico del CTO per le ore diurne (8-20) mentre verrà ripristinato il Punto di Primo Intervento in H24 che garantirà la stabilizzazione del paziente in fase critica attivando, tramite Centrale Operativa del 118, il trasporto presso l’ospedale più idoneo. La scelta adottata è analoga tra le due realtà mono-specialistiche ortopediche leader in Italia".

Inaugurato il progetto Liberi@mo la salute

DSC 9771Presentato questa mattina, nel Teatro del Polo Penitenziario di Rebibbia, il progetto “Liberi@mo la salute: Telemedicina negli Istituti Penitenziari”. Alla presenza del Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, l'evento si è svolto alla presenza della Ministra alla Giustizia, Marta Cartabia con la partecipazione di Rosella Santoro, Direttore della Casa Circondariale Rebibbia N.C. "Raffaele Cinotti", Giorgio Casati, Direttore Generale ASL Roma 2, Roberto Tartaglia Vice Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Francesco Gabbrielli Direttore del centro nazionale per la telemedicina dell’Iss, Carmelo Cantone, Provveditore Amministrazione Penitenziaria, Francesco Rocco Pugliese, Direttore Sanitario ASL Roma 2, Stefano Anastasìa Garante dei diritti dei detenuti Regione Lazio e Maria Antonia Vertaldi, Presidente del tribunale di Sorveglianza di Roma.

Il progetto “Liberi@mo la salute: Telemedicina negli Istituti Penitenziari” ha l’obiettivo di migliorare l’assistenza dei pazienti negli Istituti Penitenziari. Consente di assicurare televisite, teleconsulti, telerefertazione e telemonitoraggio: il medico all’interno del penitenziario acquisisce ed esamina gli esami diagnostici effettuati nel carcere, per condividerli con un reparto ospedaliero specialistico attraverso l'utilizzo di un apparato di videoconferenza, dove lo specialista supporta il collega da remoto nell'eventuale formulazione della diagnosi e per la definizione della necessaria strategia terapeutica.

“Abbiamo bisogno più che mai di interventi concreti, che affrontino gli sterminati bisogni della vita quotidiana in carcere, a cominciare da quello della salute, il più impellente in questo tempo di pandemia” – ha detto la Ministra della Giustizia, Marta Cartabia. “Concretezza e valori costituzionali: questa è la cifra del progetto di telemedicina, che da questo punto di vista anticipa lo stile del lavoro svolto dalla Commissione ministeriale per l’innovazione del sistema penitenziario, che sta terminando i suoi lavori. La condizione di detenzione rende, di fatto, la tutela della salute assai difficoltosa. La telemedicina – aggiunge la Guardasigilli - diventa così preziosa, nel realizzare i dettami dell’art. 3 della Costituzione che prevede come compito della Repubblica di «rimuovere gli ostacoli» che di fatto impediscono la piena realizzazione dei valori costituzionali. Curare il corpo e la mente di chi vive in carcere è la condizione, perché la detenzione assolva alla sua funzione di rieducazione".

“Oggi diamo l’avvio a un modello nuovo di sanità – ha dichiarato il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti -. Dal Polo penitenziario di Rebibbia, il più grande d’Italia e uno dei più grandi d’Europa, parte un progetto innovativo che avrà impatti positivi da subito nella gestione dei problemi di salute dei pazienti detenuti e che sarà possibile replicare nelle altre strutture detentive del Lazio. Con la Asl Roma 2 – prosegue Zingaretti - facciamo partire percorsi di cura individuali per i pazienti detenuti, attraverso televisite, teleconsulti, telerefertazioni e telemonitoraggio superando le criticità logistico-organizzative che caratterizzano da sempre l’assistenza sanitaria in questi luoghi. È bello e importante che proprio qui a Rebibbia nasca un pezzo della sanità del futuro e un nuovo modello di garanzia del diritto alla salute delle persone. Ringrazio molto – conclude il Presidente Zingaretti - l’Asl Roma 2, l’istituto penitenziario di Rebibbia e il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria per questo nuovo passo in avanti nel rispetto dei diritti civili e del diritto alla salute di chi è privato della libertà personale”.

Il direttore generale della ASL Roma 2, Giorgio Casati, sottolinea che l'intento del progetto è quello di giungere alla progressiva predisposizione di percorsi individuali, costruiti in ottica multidisciplinare e interprofessionale, che siano la sintesi del quadro patologico o pluripatologico del paziente e siano personalizzati anche alla luce dei bisogni assistenziali dello stesso.
L’obiettivo fondamentale, quindi, consiste nel superare il modello di sanità che risponde “quando si sta male” per fornire un servizio capace di intervenire precocemente, caratterizzato da interventi di prevenzione ed educazione sanitaria. In questo programma, la telemedicina rappresenta la condizione abilitante per consentire al SSR di prendersi cura delle persone e, al tempo stesso, per far sì che le persone possano prendersi cura del proprio stato di salute.