Screening Citologico per la prevenzione del Tumore al Collo dell'Utero

E' un programma di screening per la prevenzione del tumore del collo dell’utero ed è rivolto alle donne di età compresa tra 25 e 64 anni, residenti o domiciliate nel territorio della ASL Roma 2.
Consiste nell'offerta attiva e gratuita di un test HPV ogni cinque anni o un Pap test ogni tre (a seconda della fascia d’età della donna), di eventuali esami di approfondimento e, se occorre, della terapia medica e chirurgica.
Gli obiettivi sono la riduzione della mortalità per tumore della cervice uterina, attraverso la diagnosi precoce e l'offerta di un percorso diagnostico-terapeutico, che rispetti gli standard di qualità stabiliti dalle linee guida regionali e nazionali.

Si conoscono ormai bene le tappe che precedono la comparsa del tumore, che si verifica attraverso una serie di trasformazioni graduali (lesioni di basso grado e di alto grado) delle cellule che rivestono il collo dell'utero. Non tutte le lesioni evolvono fino a trasformarsi in tumore, perché ciò accada sono necessari molti anni (10-15 anni). C'è quindi tutto il tempo per identificare precocemente queste lesioni, mediante il test HPV e il Pap test, e curarle efficacemente, impedendo così che il tumore si sviluppi.
Attualmente ogni anno, in Italia, vengono registrati circa 2.400 nuovi casi e 400 decessi per tumore del collo dell'utero.
Il maggiore fattore di rischio è l'infezione con alcuni tipi di Papilloma virus umano. Sono fattori di rischio per l'infezione:

punto logo

inizio precoce dell'attività sessuale

punto logo partner sessuali multipli
punto logo promiscuità sessuale del partner
punto logo parità elevata (numero di figli = 0 > 5)

Sono cofattori (determinano un rischio aggiuntivo):

punto logo lo stato immunitario
punto logo probabili fattori genetici che predispongono all'infezione e alla persistenza del virus nell'organismo
punto logo infezione con l'HIV
punto logo presenza di altre infezioni a trasmissione sessuale (Clamydia trachomatis, Herpes simplex)
punto logo fumo di sigaretta

Il non accesso allo screening spontaneo o organizzato e, quindi, la non effettuazione del test HPV e/o Pap test, rappresenta il fattore di rischio più importante in donne sessualmente attive

Come aderire al programma di screening citologico

L'INVITO

Una lettera d'invito ad effettuare gratuitamente un Pap test ogni tre anni o un HPV test ogni cinque anni (a seconda della fascia d’età) viene inviata ad ogni donna di età compresa tra 25 e 64 anni:

punto logo residente nella ASL Roma 2
punto logo domiciliata nella ASL Roma 2 per motivi di studio o di lavoro o in attesa di cambio di residenza
punto logo straniera non ancora in regola con il permesso di soggiorno, domiciliata nella ASL Roma 2, in possesso di tesserino STP (Stranieri Temporaneamente Presenti)
punto logo cittadina comunitaria non iscritta al Sistema Sanitario Nazionale, domiciliata nella ASL Roma 2, in possesso di codice ENI (Europeo Non Iscritto)

Se la donna non si presenta all'appuntamento le viene offerta una seconda possibilità con una nuova lettera d'invito entro due mesi. Se non risponderà ancora all'invito, sarà richiamata al round successivo. Ciò non è possibile quando non sono state ancora invitate per una prima volta tutte le donne.

ADESIONE SPONTANEA

È possibile:

punto logo telefonando al Numero Verde: 800405051 gratuito anche dai cellulari, attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 8,00 alle ore 18,00 (a disposizione anche per modificare gli appuntamenti e per informazioni sul Programma)
punto logo in corso di visita ginecologica nei Poliambulatori e nei Consultori Familiari della ASL Roma 2.

CRITERI DI ESCLUSIONE

Saranno escluse dal programma:

punto logo le donne che, su loro segnalazione o su segnalazione del proprio ginecologo o del medico di Medicina Generale, hanno subìto una isterectomia totale dell'utero
punto logo le donne che si sono trasferite in altra ASL
punto logo le donne che, per qualsiasi motivo, non vogliono aderire al programma di screening

Centri del Programma di screening

Centri di primo livello:

Via Canapiglie, 88 - 00169 ROMA
Via della Stazione di Ciampino, 31 - 00118 ROMA
Via dei Levii, 10 - 00174 ROMA
Via delle Resede, 1 - 00171 ROMA
Via B. Rizzieri 226 - 00173 ROMA
Via S. Benedetto del Tronto, 9 - 00156 ROMA
Via di Tor Cervara, 307 - 00155 ROMA
Via Pietralata, 497 - 00158 ROMA
Via Duilio Cambellotti 7 - 00133 ROMA
Largo delle Sette Chiese 25 - 00145 ROMA
Piazza dei Condottieri 34 - 00176 ROMA
Via Carlo Denina 7 - 00179 ROMA
Via dei Lincei 93 - 00147 ROMA
Via Iberia 73 - 00183 ROMA
Via Ignazio Silone 100 - 00143 ROMA
Via Monza 2 - 00182 ROMA
Via Nicola Stame 162 - 00128 ROMA
Via T.Agudio 3 - 00132 Lunghezza (RM)

 

Centri di Secondo Livello:
Ospedale Sandro Pertini, Via dei Monti Tiburtini 385
Ospedale Sant’Eugenio, piazzale dell’Umanesimo 10

Primo Livello

Primo Livello

Il Pap test è un esame utilizzato per analizzare le cellule che rivestono il collo dell’utero e può riconoscere il tumore della cervice uterina prima che compaiano i sintomi; il suo utilizzo nella Regione Lazio, come esame di primo livello nel programma di screening citologico, ha permesso di ridurre drasticamente incidenza e mortalità per carcinoma della cervice uterina in questi ultimi decenni.
Negli ultimi anni al Pap-test si è affiancato il test HPV, in grado di identificare la presenza del Papilloma virus umano (HPV) nelle cellule del collo dell’utero. Evidenze scientifiche hanno dimostrato che il test HPV è più sensibile del Pap test nel selezionare donne a maggior rischio di sviluppare una lesione pre-cancerosa, pertanto la Regione Lazio ha introdotto il test HPV come test primario nei programmi di screening.
E’ necessario un periodo di transizione in cui tutta la popolazione target transiti gradualmente dallo screening con Pap test a quello con test HPV, fino ad arrivare nel 2022 ad una situazione in cui tutte le donne di età compresa tra 30 e 64 verranno invitate ad effettuare il test HPV; per le donne più giovani, di età compresa tra 25 e 29 anni, il test primario rimarrà il Pap test, in quanto in questa fascia d’età le infezioni da HPV sono molto frequenti, ma nella gran parte dei casi regrediscono spontaneamente.
Il Pap test
Attualmente, nella ASL Roma 2, il Pap test viene utilizzato come test primario, ad intervalli triennali, nelle donne di età compresa tra 25 e 44 anni mentre viene utilizzato come test di completamento nello screening con test HPV primario, che si rivolge alle donne di età compresa tra 45 e 64 anni. In quest’ultimo caso il Pap test è utilizzato per selezionare tra le donne risultate positive al test HPV quelle che dovranno fare esami di approfondimento al secondo livello.

Il test HPV
Attualmente, nella ASL Roma 2, il Test HPV viene utilizzato come test primario, ad intervalli quinquennali, nelle donne di età compresa tra i 45 e 64 anni e come test di completamento nello screening con Pap test primario rivolto alle donne che presentano alcune alterazioni citologiche (ASC-US).
I test utilizzati sono quelli che consentono di individuare la presenza del genoma dei dodici tipi HPV definiti ad alto rischio (HPV 16, 18, 31, 33, 35, 39, 45, 51, 52, 56, 58, 59); questo perché i tipi HPV a basso rischio oncogeno non sono rilevanti ai fini della prevenzione del tumore del collo dell’utero e non è utile ricercarli.
In caso di positività ad uno o più dei genotipi HPV ad alto rischio è necessario eseguire un Pap test cosiddetto di triage: questo perché il test HPV, altamente sensibile, evidenzia anche la presenza di infezioni clinicamente non rilevanti e deve pertanto essere seguito dalla citologia per aumentare la specificità del processo di screening.

Sia per il Pap test che per il test HPV l’ostetrica o il medico prelevano una piccola quantità di materiale dal collo dell’utero. Il prelievo è semplice, non doloroso e richiede pochi minuti. Nel caso in cui sia indicato un test di completamento, l’esame verrà eseguito sullo stesso campione e pertanto la donna non dovrà sottoporsi ad un secondo prelievo.

La Risposta del Pap Test

punto logo Lettera al domicilio indicato dalla donna con indicazione della data del successivo richiamo, in caso di esito normale
punto logo Lettera al domicilio indicato dalla donna con appuntamento prefissato per la ripetizione del prelievo con l'ostetrica, in caso di esame inadeguato per motivi tecnici
punto logo Telefonata se è necessario ripetere il prelievo per presenza di infiammazione, previo appuntamento con lo specialista ginecologo per la relativa terapia
punto logo Telefonata per fissare un appuntamento per l’approfondimento diagnostico al secondo livello in caso di:
- PAP test primario positivo
- PAP test ASC-US – HPV Triage positivo
- HPV primario positivo – PAP test di triage positivo

 

Sono inserite nel programma di screening anche le donne che effettuano il Pap test durante una visita ginecologica presso i Poliambulatori ed i Consultori Familiari della ASL RMC . In questo caso la risposta con gli eventuali appuntamenti verranno ritirati presso lo stesso servizio.

Il secondo Livello

Il Secondo Livello del percorso di screening prevede, come approfondimento diagnostico, la Colposcopia, preceduta da specifico counselling ed eventuali altri esami eseguiti dal ginecologo durante la stessa seduta e/o in appuntamenti successivi.
La visita e gli accertamenti necessari vengono effettuati presso l’ambulatorio di colposcopia, secondo un’agenda concordata con il Coordinamento dei Programmi di Screening.
La colposcopia è un esame che permette di visualizzare il collo dell’utero; il ginecologo che effettua la prestazione utilizza uno strumento chiamato colposcopio, che serve a illuminare il collo dell’utero e a vederlo ingrandito. Se il ginecologo rileva delle modificazioni, esegue una biopsia, cioè un piccolo prelievo di tessuto dal collo dell’utero. In genere la colposcopia non è dolorosa, in caso di biopsia è possibile avvertire un modesto fastidio.

Controlli di qualità nel programma di screening

Sono previsti controlli continui della qualità in tutte le fasi del programma, attraverso un monitoraggio per verificare che vengano rispettati gli standard di qualità già stabiliti dal Gruppo Italiano Screening Citologico (GISCi: Coordinamento dei Programmi di Screening Citologici attivi in Italia. www.gisci.it ).
In particolare:

punto logo viene controllata l'adeguatezza del prelievo;
punto logo Pap test: viene eseguita la rilettura rapida dei test inadeguati e di quelli negativi delle donne in follow-up
punto logo Pap test: viene eseguita la lettura collegiale tra i citologi dei test dubbi e positivi
punto logo HPV test: in ogni seduta viene incluso un set di controlli positivi e negativi (2 campioni in tutto); per ogni seduta è necessario ottenere risultati validi sia per il controllo positivo sia per quello negativo.
punto logo HPV test: partecipazione a programmi di controllo di qualità esterno (VEQ) con lo scopo di fornire informazioni che permettono al laboratorio partecipante una valutazione sulle proprie performance analitiche ed il confronto con quelle eseguite dagli altri laboratori partecipanti al programma (stessa per strumentazione e metodica); effettuata con un dosaggio annuale di 4 campioni.
punto logo vengono seguiti protocolli validati sia per l'approfondimento diagnostico dei casi positivi al test sia per i trattamenti terapeutici
punto logo tutto il personale coinvolto nel Programma (in particolare radiologi e tecnici di radiologia) segue programmi di formazione continua e specifica
punto logo in tutte le fasi del Programma vengono garantiti il rispetto e la tutela della privacy

Modulistica, pubblicazioni e Promozione

 

 

 

PAPILLOMA VIRUS (HPV - Human Papilloma Virus)

Il Papilloma virus umano è un virus con DNA a doppia elica, di piccole dimensioni (55 nm).
E' causa di una infezione genitale a trasmissione sessuale, anche attraverso un rapporto non completo. E' stata documentata una trasmissione non sessuale, per contatto di mani e tratto anogenitale, che ha però un'importanza marginale. La prevenzione con il preservativo si è dimostrata  meno efficace rispetto ad altre infezioni sessualmente trasmesse perché il virus può essere localizzato anche sulla cute non protetta.
E' un'infezione molto frequente, soprattutto fra le persone giovani e sessualmente attive, si calcola che circa l'80% della popolazione sessualmente attiva può contrarre l'infezione nel corso della propria vita. In Italia il picco di maggiore frequenza è tra 25 e 34 anni, poi si riduce progressivamente. La maggior parte delle infezioni, soprattutto in questa fascia di età, è transitoria e guarisce spontaneamente senza lasciare esiti, la persistenza del virus fino all'integrazione con il DNA delle cellule cervicali rappresenta l'eccezione e non la regola. E' stato documentato che in circa la metà dei casi l'infezione regredisce spontaneamente dopo un anno e in circa l'80% dei casi entro 18-24 mesi.
Sono stati identificati oltre 100 tipi di Papilloma virus, dei quali circa 40  sono  responsabili dell'infezione del tratto anogenitale.
I virus responsabili delle infezioni genitali si distinguono in tipi a basso rischio e tipi ad alto rischio.
I virus a basso rischio sono la causa dei condilomi ano-genitali che compaiono sulla cute del perineo e sulla mucosa della vagina e del collo dell'utero: i tipi 6 e 11 sono responsabili della comparsa di queste lesioni in circa il 90% dei casi.
I virus ad alto rischio sono la causa del tumore del collo dell'utero e delle lesioni che lo precedono. I tipi 16 e 18 sono i più comuni in Europa: l'HPV16 è il tipo virale che ha più tendenza a persistere ed è più frequentemente associato alle lesioni di alto grado (HSIL) ed ai carcinomi squamosi invasivi che interessano la parte esterna del collo dell'utero (esocervice); l'HPV18 è  prevalentemente associato agli adenocarcinomi invasivi che interessano la parte interna del collo dell'utero (endocervice), la sua prevalenza nelle donne più giovani ed il basso riscontro nelle lesioni che possono precedere il tumore, suggeriscono che le alterazioni da esso generate progrediscono più rapidamente ma, forse anche, che l'infezione tende ad essere più frequentemente transitoria.
Le infezioni da HPV che persistono, anche se con tipi ad alto rischio, solo in meno dell'1% dei casi portano a cancro cervicale e in un periodo di tempo che va dai 10 ai 15 anni. Pertanto, nella quasi totalità dei casi, le lesioni di basso grado devono avere una gestione conservativa garantendo, comunque, l'effettuazione di controlli ravvicinati per verificare l'effettiva regressione di queste lesioni.

 

Vaccinazione contro l’HPV
Dal settembre 2006 è stato autorizzato in Europa l'uso del primo vaccino per la prevenzione del tumore del collo dell'utero e della vagina e delle lesioni che li precedono e per la prevenzione dei condilomi genitali.
Nella prevenzione del tumore del collo dell'utero la vaccinazione è stata dimostrata efficace nelle donne che non hanno avuto rapporti sessuali.
Nella ASL ROMA 2 è attiva la campagna vaccinale, con vaccino novevalente, gratuito per le ragazze e ragazzi nel corso del 12 anno di vita.
Le possibili reazioni avverse associate al vaccino sono state febbre e reazioni locali nella sede di iniezione.
Il ciclo vaccinale consiste nella somministrazione per via intramuscolare di due dosi da eseguire nell’arco di 6 mesi (3 dosi per le ragazze di età superiore ai 15 anni).
Attualmente la vaccinazione per le ragazze e le donne dai 19 ai 45 anni è prevista, su loro richiesta.

Per informazioni generali sui programmi di Screening della ASL Roma 2:

 

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